In tutte le culture è presente un’età dell’oro durante la quale animali e uomini si comprendono e vivono in armonia, poi qualche cosa si è spezzato e questa comunanza si è interrotta.

Fin dall’antichità l’uomo ha desiderato parlare con gli animali, e la capacità di farlo era attribuita alla divinità o a esseri umani dotati di poteri soprannaturali, facoltà magiche, o comunque divine.

San Francesco parlava con gli animali, ammansiva il lupo, rimproverava gli uccellini chiassosi, che lo ascoltavano, e chiamava sorella l’acqua.

Poi anche la scienza ha cominciato a cercare una via per comunicare e comprendere gli animali; nel 1900 Konrad Lorenz ha fondato una nuova disciplina scientifica, l’etologia che studia l’espressione comportamentale degli animali nel loro ambiente.

Ma allora gli animali parlano?

Si gli animali parlano, parlano lingue diverse dalla nostra, noi basiamo il nostro linguaggio sulla parola, altre specie su diversi codici, le api basano il loro linguaggio sui movimenti del corpo e sullo spazio circostante.

Quindi i linguaggi degli animali sono diversi dal nostro ma esprimono una gamma di informazione ed anche di concetti astratti molto ampia.

Perché questo desiderio di decifrare il linguaggio degli animali?

L’uomo è spinto da una grande curiosità in questo senso, ma perché? Per proteggerli e conoscerli meglio? Certamente si ma anche per manipolarli e dominarli? Sicuramente anche, purtroppo, per questo motivo.

Forse non è così scontato che gli animali vogliano davvero parlare con noi.

Il linguaggio delle Api

Quando il ricercatore austriaco Karl Von Frisch, nel 1912 si mise a studiare le api decifrò per primo, la danza delle api scoprendo che si trattava di una complessa comunicazione simbolica, fu lui per primo grandemente stupito di quello che veniva a scoprire tanto da tenere segrete le sue ricerche.

Quando decise di renderle pubbliche la comunità scientifica non lo prese sul serio, ma nel 1973 finalmente gli valsero il premio Nobel per la medicina e la fisiologia insieme a K. Lorenz e a N. Tinbergen , e Von Frisch ottenne che si usasse esplicitamente la parola “linguaggio” riferita alla “danza delle api” e non che fosse semplicemente individuata come un metodo di comunicazione come sosteneva la maggior parte della comunità scientifica.

Dopo Von Frisch

Von Frisch stesso più approfondiva i suoi studi più scopriva nuovi aspetti del linguaggio delle api, successivamente scienziati e ricercatori hanno continuato ad osservare e studiare come le api si scambino informazioni e come funzioni il loro cervello, facendo scoperte sempre più stupefacenti, anche aiutati da software e attraverso l’utilizzo di algoritmi appositamente studiati.

Quindi dalla prime stupefacenti scoperte del secolo scorso è stata fatta molta strada ed oggi la danza delle api è ancora ritenuto il linguaggio più complesso e completo del mondo animale che sia mai stato “tradotto” nella lingua umana; oggi siamo in grado di riconoscere molte sfumature in più dei simboli della lingua delle api, sia relativamente ai movimenti sia alle vibrazioni che emettono, distinguendo tra moltissimi micromovimenti, quali il muovere le antenne, il tremare con diverse intensità, il produrre suoni ..etc.

Così da continuare ad addentrarci in questo mondo meraviglioso e stupefacente scoprendo una gamma di comportamenti che hanno sempre più dell’incredibile come potremo esplorare ancora leggendo e capendo sempre di più.

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